| A Jesolo oltre tremila atleti under 21 si sono sfidati nella Karate 1 Youth League. Quattro giorni di competizioni tra le migliori promesse del karate nazionale, ma anche la presenza di una sessantina di atleti del parakarate. Tra di loro, da segnalare le medaglie a due fratelli pugliesi e la storia di Kateryna, che è scappata dall’Ucraina e ora vince medaglie nel karate assieme all’amica e campionessa Federica . Si è disputata la “Parakarate Cup”. Atleti con disabilità visiva, motoria e sindrome di Down hanno gareggiato insieme agli agonisti senior della XXXI edizione della Venice Cup. Una manifestazione che è stata affiancata alla storica Karate1 Youth League e la Venice Cup 2025, evento globale organizzato da Multisport Veneto a Jesolo, nel Veneziano, al quale hanno partecipato 3.336 atleti under 21, provenienti da 83 nazioni. Quest’anno, in totale, le categorie in gara sono 45, per un totale di 135 medaglie, confermando la Youth League come uno degli appuntamenti più selettivi al mondo. Tra le delegazioni più numerose figurano Italia (577 atleti), Ucraina (221), Germania (181), Croazia (151) e Inghilterra (118), insieme a numerosi concorrenti registrati “senza bandiera”. Un movimento che ha portato a Jesolo oltre 10 mila persone per quasi una settimana.
Accanto ai futuri campioni, vanno evidenziate le prestazioni degli atleti del parakarate, in tutto erano circa una sessantina quelli in gara. Per quanto riguarda gli atleti su sedia a rotelle, nelle categorie K30, la prova femminile Over 16 ha visto primeggiare Hind Alsayyali dell’Al-Qassim Club (Arabia Saudita), seguita da Kateryna Samoshchenko (Polisportiva Terraglio) e Assuntina Alonge. “Sono molto emozionata per questa medaglia, il karate per me é stato un stimolo per ricominciare una nuova vita”, ha detto Kateryna.
Kateryna Samoshchenko ha dovuto affrontare la morte e la rinascita due volte. Rifugiatasi in Italia dopo la morte del padre al fronte in Ucraina, il 3 ottobre 2023 è stata estratta viva dalla carcassa dell’autobus precipitato dal cavalcavia di Mestre, incidente nel quale tre sue amiche, venute dall’Ucraina per visitarla, hanno perso la vita. Ha subito l’amputazione della gamba destra sotto il ginocchio. A Mestre, la fisioterapia e la vicinanza con la polisportiva l’hanno portata al parakarate grazie anche al sostegno di Veronica Yaki e di Manuel Giuge (che ha vinto la medaglia di bronzo nelle categorie K30 sedia a rotelle). Si è potuta allenare spesso anche grazie ad una passione di famiglia. La figlia di Veronica è infatti Federica Yakymashko, che tra le donne Over 16 si è imposta per la Polisportiva Terraglio: è una dei volti noti del karate veneto, recentemente è arrivata anche seconda ai campionati del mondo.
Ma c’è anche la storia dei due fratelli baresi Alessio Milillo e Francesco Domenico D’Amato, un viaggio di resilienza e riscatto attraverso il karate. Nonostante disabilità, patologie rare, interventi chirurgici complessi e un’infanzia segnata dalle difficoltà, entrambi hanno trovato sul tatami la forza per costruire una nuova vita. Alessio, 22 anni, affetto da una sindrome genetica gravissima e costretto alla sedia a rotelle dopo un’operazione di 36 ore alla colonna, ha conquistato la medaglia d’oro nella categoria K31, quella delle compromissioni motorie. Francesco Domenico, 14 anni, che convive con ritardi cognitivi, spettro autistico e una recente operazione per un tumore, lo ha sostenuto con ottime prestazioni senza arrivare alla medaglia. Il merito è anche dei genitori, Pamela e Michele, che li accompagnano ogni giorno tra sacrifici, cure e allenamenti, e del maestro Salvatore Cioce, che ha creduto in loro.
Ancora, Patrick Buwalda è un atleta italiano di parakarate lombardo, originario di Barlassina in provincia di Monza e Brianza, noto per i suoi risultati agonistici nonostante la sindrome di Down (categoria K22, disabilità intellettiva). Il suo risultato più recente e di rilievo è la medaglia d’argento conquistata ai Campionati Mondiali di Karate e Parakarate 2025, tenutisi a Il Cairo, in Egitto. Ottima la sua gara anche a Jesolo.
«Il Parakarate rappresenta una delle espressioni più autentiche dei valori profondi del nostro sport. Ogni atleta che sale sul tatami dimostra che il karate sa essere disciplina, rispetto, determinazione, ma soprattutto inclusione», dice Vladi Vardiero, presidente del Comitato Regionale Veneto FIJLKAM. «Per noi è fondamentale affermare che lo sport appartiene a tutti, senza eccezioni, e che la disabilità non limita la capacità di competere, emozionare e ispirare. La crescita del movimento paralimpico del karate è la prova di un percorso che sta dando frutti importanti. Avere ospitato questo evento a Jesolo è stato un privilegio e un segnale forte. La città ha saputo accogliere gli atleti con calore e professionalità, confermandosi un luogo ideale per grandi manifestazioni sportive. Portare qui la Parakarate Cup significa dare visibilità a un progetto che merita spazio, attenzione e continuità. È un impegno che intendiamo portare avanti con convinzione, perché l’inclusione non è uno slogan: è la nostra direzione».
L’organizzazione è curata da Multisport Veneto, con il supporto della Fijlkam, La federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali e dell’Asi, ente di promozione sportiva più grande d’Italia. Sotto la guida del Maestro Vladi Vardiero, Jesolo si è imposta negli anni come punto di riferimento mondiale per il karate giovanile, grazie a una macchina organizzativa che coniuga professionalità, visione anche grazie allo stile ecosostenibile della manifestazione. Il Pala Turismo è stato dotato di erogatori d’acqua, sei isole ecologiche e quindici colonnine per il riciclo dei mozziconi di sigaretta realizzate in collaborazione con Human Maple, partner della campagna “Riccicami”. Un’iniziativa che conferma come sport e ambiente possano condividere la stessa filosofia: rispetto, cura e senso di comunità.
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