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PADOVA : Par condicio e comunicazione istituzionale: indicazioni professionali e buone pratiche. Terzo incontro organizzato a Padova dal Corecom Veneto in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti regionale.

Si è tenuto oggi a Padova il terzo incontro organizzato dal Corecom del Veneto, in sinergia con l’Ordine dei giornalisti regionale, incentrato sulle esigenze di modifica legislativa della normativa che regola la par condicio, alla luce dei nuovi scenari tecnologici e comunicativi e alla vigilia delle importanti consultazioni elettorali delle Europee e delle Amministrative. I primi due incontri si sono tenuti a Treviso e Venezia, mentre il quarto e ultimo sarà ospitato dalla città di Verona. D’altra parte, la necessità di riformare la legge sulla par condicio è stata più volte sollevata dal presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti.

Il presidente del Corecom Veneto, avv. Marco Mazzoni Nicoletti, nel suo intervento, ha posto l’accento sulla “necessità di rivedere la legge 28/2000 ‘Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica’, che disciplina appunto la par condicio, anche in considerazione dei nuovi Media che la rendono ormai superata. Proprio attraverso il convegno di oggi, cerchiamo di muovere i primi passi per modificare una normativa vetusta perché il mondo è profondamente cambiato negli ultimi venti anni, soprattutto in forza dell’avvento dei Social Media. L’attuale sistema normativo disciplina e garantisce la par condicio solo nell’utilizzo dei media tradizionali, non dei nuovi Media. I Social restano quindi il presidente Mazzoni Nicoletti ha sottolineato la necessità, anche alla luce del ruolo dei nuovi media, di una rivisitazione della legge di disciplina della par condicio – ovvero la l. n. 28/2000 rubricata ‘Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica’ – e di innovarne l’applicazione concreta: a tal proposito, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti, è prevista la prosecuzione di una serie di incontri sul tema iniziati a Venezia il 27 ottobre scorso e che proseguiranno nel corso della prima parte dell’anno a Treviso, Padova e Verona.

“Ricordo che il Corecom del Veneto svolge molteplici funzioni in ambito regionale nel campo della comunicazione – ha aggiunto il presidente Marco Mazzoni Nicoletti – Tra queste, credo che sia fondamentale la ‘Media Education’, incentrata sull’uso consapevole e responsabile di internet e dei nuovi Media. Riserviamo un’attenzione particolare ai giovani che, se è vero che sono nativi digitali e quindi molto bravi a utilizzare i moderni strumenti comunicativi, purtroppo ignorano o sottovalutano le conseguenze, anche gravi, che possono derivare da un utilizzo errato di queste tecnologie. Pertanto, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, stiamo portando avanti una serie di iniziative formative nelle scuole, coinvolgendo docenti, genitori e studenti, per un approccio diverso ai nuovi Media, basato su consapevolezza e senso di responsabilità nel loro utilizzo”.

Enrico Beda, componente del Corecom e uno dei relatori, ha spiegato le “finalità del convegno odierno: in vista delle elezioni Europee e del rinnovo di Consigli comunali e Sindaci, che in Veneto coinvolgeranno più di trecento Enti Locali, vogliamo fornire ai giornalisti della carta stampata, delle TV e delle Radio, nonché ai colleghi che lavorano negli uffici stampa delle Istituzioni e dei Partiti politici, un bagaglio di informazioni e di strumenti che possano consentire loro, nei prossimi mesi, di operare con correttezza e consapevolezza”. Enrico Beda ha anche ricordato “tra le funzioni delegate in capo al Corecom del Veneto, il nostro grande impegno per le conciliazioni e le definizioni di controversie tra gli utenti e gli operatori della comunicazione. Si tratta di un servizio, totalmente gratuito, che garantiamo ai cittadini veneti, i quali si possono rivolgere a noi per cercare di avere soddisfazione nei loro diritti. Faccio presente che, negli ultimi tre anni, abbiamo affrontato oltre 15 mila conciliazioni, restituendo agli utenti più di 3 milioni di euro”.

Hanno fornito il proprio qualificato contributo in materia di par condicio e comunicazione istituzionale anche Emilia Lamonica, funzionario Agcom, il vicepresidente del Corecom Veneto, Fabrizio Comencini, i componenti del Comitato Regionale per le Comunicazioni del Veneto Edoardo Figoli e Stefano Rasulo, nonché Antonio Franzina, responsabile dell’ufficio Stampa e Comunicazione del Consiglio regionale del Veneto. Il convegno ha suscitato il vivo interesse delle persone presenti, che hanno rivolto ai relatori molteplici domande, chiarendo dubbi interpretativi e analizzando casi pratici.

Ricordiamo che la L.R. 18/2001, istitutiva del Corecom, definisce il Comitato Regionale per le Comunicazioni del Veneto- istituito presso il Consiglio regionale – come organo di consulenza e gestione della Regione, nonché di controllo e garanzia, in materia di comunicazioni. Il Comitato svolge molteplici funzioni, proprie e delegate, stabilite da fonti normative nazionali e regionali, di natura legislativa o regolamentare, o derivanti da deliberazioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, l’Agcom, di cui è organo funzionale. Oltre allo sviluppo dei temi legati alla regionalizzazione dei servizi pubblici di telecomunicazione e radiotelevisione, il Corecom, su delega dell’Autorità, svolge funzioni di governo, garanzia e controllo di rilevanza locale sul sistema delle comunicazioni, tra cui la conciliazione e la definizione delle controversie tra utenti ed enti gestori dei servizi di comunicazione elettroniche, nonché l’esercizio del diritto di rettifica con riferimento al settore radiotelevisivo locale. Inoltre, il Corecom gestisce i fondi ministeriali, assegnati alla Regione del Veneto, per i rimborsi alle emittenti radiotelevisive relativi alla trasmissione di messaggi elettorali autogestiti a titolo gratuito (MAG) durante le campagne elettorali e referendarie.

 

 

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