VENEZIA : EMERGENZA ABITATIVA PER GLI STUDENTI IN VENETO, MOLTE PAROLE MA TIMORI PER PAVIDO INTERESSE DELLA POLITICA AL GOVERNO
Nel pittoresco cuore del Veneto, tra le romantiche calli di Venezia e le storiche piazze di Verona, si cela una crisi silenziosa che sta mettendo a dura prova il futuro dei giovani studenti universitari: l’emergenza abitativa. Mentre il Veneto continua ad attirare studenti da ogni angolo del mondo grazie alle sue università di prestigio, tra cui l’Università Ca’ Foscari e l’Università di Padova, – lo dichiarano l’On. Enrico Cappelletti e la Sen. Barbara Guidolin del M5S – l’infrastruttura abitativa della regione fatica a tenere il passo con la crescente domanda di alloggi per studenti.
Ogni anno, migliaia di studenti si riversano nelle città venete per perseguire i loro sogni accademici. Tuttavia, l’aumento delle iscrizioni universitarie non è stato affiancato da un adeguato aumento dell’offerta di alloggi accessibili. Questo ha creato un mercato immobiliare fortemente competitivo e prezzi delle locazioni alle stelle. La maggior parte degli studenti universitari dipende dai limitati finanziamenti dei genitori o da lavori a tempo parziale per coprire le spese universitarie e la vita quotidiana. Affrontare locazioni elevate diventa quindi un peso finanziario aggiuntivo che grava sui giovani.
Le Città Universitarie sotto Pressione , Venezia, ad esempio, è una delle città più colpite da questa emergenza abitativa. L’alta domanda di alloggi per studenti ha fatto lievitare i prezzi degli affitti e ha portato alla formazione di vere e proprie liste d’attesa per le residenze universitarie. Questa situazione ha reso estremamente difficile per gli studenti trovare una sistemazione conveniente e adeguata, spingendo alcuni a vivere in condizioni al limite dell’accettabile o a rinunciare ai propri studi. L’emergenza abitativa ha un impatto diretto sulla qualità della vita degli studenti. La ricerca di alloggi accessibili ha reso difficile per gli studenti concentrarsi sugli studi e partecipare pienamente alla vita universitaria. Le lunghe ore trascorse a cercare soluzioni abitative a prezzi accessibili hanno sostituito il tempo che potrebbe essere dedicato allo studio e alla crescita personale.
Le Soluzioni Possibili . Il problema non ha soluzioni facili, ma richiede un impegno da parte delle istituzioni, delle università e delle organizzazioni studentesche per affrontare questa emergenza abitativa. Possibili azioni includono l’espansione delle residenze universitarie, la promozione di cooperative abitative per studenti e l’implementazione di politiche di controllo dei prezzi degli affitti. Inoltre, è necessario un dialogo aperto tra gli stakeholder coinvolti per sviluppare soluzioni a lungo termine e mitigare questa crisi. Gli studenti sono il futuro del Veneto, e investire nelle loro opportunità di studio è cruciale per il progresso della regione.
L’emergenza abitativa degli studenti nel Veneto è una sfida che richiede attenzione immediata. Solo attraverso sforzi congiunti delle istituzioni e della società civile sarà possibile garantire che ogni giovane abbia accesso a un alloggio dignitoso, consentendo loro di concentrarsi sull’istruzione e sul futuro. La soluzione di questa crisi non solo migliorerà la vita degli studenti, ma contribuirà anche a rafforzare il tessuto sociale ed economico del Veneto. Pare che al governatore del Veneto Luca Zaia e alla assessora Donazzan – proseguono i parlamentari stellati Cappelletti e Guidolin – non importi nulla né degli studenti, né delle loro famiglie costrette a sobbarcarsi costi proibitivi. Lascino per un attimo stare sagre e prosecco o le stucchevoli nostalgie del ventennio, per farsi un giro nelle università, parlino con gli studenti e con le loro associazioni.Tornino ad occuparsi di questo pesante problema sociale che allontana sempre di più i giovani dal godimento al diritto allo studio, loro garantito dalla nostra Costituzione e dall’’art. 14 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
Il governo Meloni si è rimangiato i nuovi posti letto promessi contro il caro affitti, l’accordo sulla terza rata del Pnrr ha infatti eliminato proprio i nuovi posti letto per gli studentati universitari e questo – concludono Cappelletti e Guidolin – ha giustamente scatenato la rabbia di studenti e opposizioni. Non è certo questa la strada giusta per affrontare il problema, è esattamente quella opposta.