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IL GIARDINO DEL PALAZZO MUNICIPALE INTITOLATO A FALCONE E BORSELLINO E AI CADUTI INSIEME A LORO

Nella Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, è stata scoperta la targa di intitolazione del Giardino del Palazzo municipale di Gorizia a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e in memoria di Francesca Morvillo e degli uomini delle scorte caduti negli attentati del 23 maggio e del 19 luglio 1992. La cerimonia è stata corredata dall’esibizione della Compagnia teatrale del Polo Liceale Dante Alighieri: una quarantina di studenti di varie classi, componenti del Progetto teatrale musicale Dioniso, hanno interpretato due brani, ovvero “Pensa” di Fabrizio Moro, recitato e cantato, e “I cento passi” dei Modena City Ramblers.

Ha spiegato il sindaco, Rodolfo Ziberna: “Si tratta di una cerimonia importante per il messaggio che abbiamo voluto inviare. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e coloro che sono caduti insieme a loro sono il simbolo del coraggio e della battaglia per la libertà di ognuno di noi. Un’intitolazione a cui tenevo particolarmente, per la quale abbiamo dovuto attendere i tempi necessari: ricordo che avevo fatto mia una mozione del consigliere comunale Ermanno Macchitella, presentata nel luglio del 2021. Grazie ai ragazzi del polo liceale, che con la loro esibizione hanno saputo farci vivere grandi emozioni. Mi auguro che, vedendo la targa, tutti coloro che passeggeranno nel nostro splendido faranno una riflessione e spiegheranno a figli e nipoti l’operato di Falcone e Borsellino”.

Alla cerimonia sono intervenuti tra gli altri anche il presidente del Tribunale, Riccardo Merluzzi, il prefetto, Ester Fedullo, e il presidente della V Commissione del consiglio regionale, Diego Bernardis. La targa, che è stata posizionata nella parte del recentemente riqualificato parco a ridosso del Palazzo municipale, è stata benedetta dal parroco del Duomo, Don Nicola Ban. Particolarmente significativa è stata la lettura da parte del sindaco del messaggio arrivato dal primo cittadino di Capaci, Pietro Puccio. La lettera si conclude con i ringraziamenti “per la sensibilità mostrata nel mettere nel centro del dibattito pubblico tematiche sociali così delicate e complesse, molto utili per sviluppare nella società una sensibilità autenticamente democratica, in modo da creare gli anticorpi sociali contro qualsiasi tentativo di inquinare la convivenza pacifica, libera e democratica della nostra società”.

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