RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO :
L’emergenza Covid in Veneto non accenna a rientrare. Da oggi siamo in zona arancione
fino al 15 gennaio.
Per il numero di positivi il Veneto continua da settimane ad essere la regione messa
peggio del paese. L’utilizzo dei tamponi rapidi, che ha un margine d’errore attorno al 30%,
negli ospedali e nelle residenze per anziani si è dimostrato fallimentare. Pazienti, ospiti e
personale sono esposti a un rischio troppo alto. I falsi negativi sono una minaccia
incontrollabile. Da mesi i sindacati chiedono di sostituire i tamponi rapidi con i tamponi
molecolari nelle case di riposo, ma la Regione rimane colpevolmente immobile. Un
anziano in una Rsa falso negativo crea le premesse per una tragedia. Anche ieri sono
morte quasi 100 persone, un sesto dei morti del paese.
L’inchiesta dell’Espresso porta alla luce dubbie manovre per screditare gli studi del prof.
Crisanti proprio in materia di test rapidi. Se ci sono state realmente delle pressioni d’alto,
come cita il settimanale, bisogna che la Regione chiarisca immediatamente. E’ una
questione di una gravità inaudita.
Gli ospedali e le RSA sono al collasso per carenza di personale, carenza aggravata dal
contagio del personale stesso. Tutto il personale sanitario è al limite della sopportazione
sotto pressione da mesi.
Ci giunge inoltre la notizia che i medici specializzandi attivi nelle Usca a breve lasceranno
l’incarico per iniziare la specializzazione e proseguire la loro formazione.
Per non parlare della riduzione delle prestazioni per tutte le altre patologie che non si sono
arrestate dall’arrivo del Covid.
Come usciremo da questa debacle inarrestabile?
È necessario modificare il piano di sanità pubblica della regione per sostituire l’uso dei
tamponi rapidi con i molecolari più attendibili, per il personale ospedaliero e delle
residenze per anziani.
È importante fare chiarezza e approfondire la questione sollevata dall’inchiesta
dell’Espresso sul discredito nei confronti del prof. Crisanti.
È fondamentale valutare concretamente l’assunzione di personale sanitario a sostegno
degli ospedali e delle RSA. È urgente conoscere quale piano è previsto per la sostituzione degli specializzandi nelle Usca.
Il Veneto che Vogliamo