GALZIGNANO (PD) : Nasce il primo Laboratorio di Comunità dei Colli Euganei: agricoltura verticale, biofilia e inclusione sociale per rispondere alla transizione demografica

Un ex edificio scolastico diventa punto di riferimento per il futuro delle comunità rurali dei Colli Euganei. Davanti a stime di progressivo invecchiamento della popolazione, l’Italia si trova oggi in una delle sfide più complesse della sua storia recente: la transizione demografica. Secondo le proiezioni Istat, entro il 2080 il nostro Paese conterà poco più di 46 milioni di abitanti, con una quota crescente di anziani. Nel 2040 si raggiungerà un vero e proprio picco con quasi 18 milioni e mezzo di over 65. E non è tutto: entro il 2043, quattro famiglie su dieci saranno composte da persone sole e 4,1 milioni di ultrasettantacinquenni vivranno senza compagnia stabile, di cui 3 milioni saranno donne. Uno scenario che cambia profondamente il modo di pensare ai servizi, agli spazi pubblici, alla coesione sociale.
A questa realtà complessa e urgente, quattro Comuni dell’area dei Colli Euganei — Galzignano Terme, Arquà Petrarca, Cinto Euganeo e Battaglia Terme — rispondono uniti, mettendo in campo visione e concretezza attraverso la partecipazione congiunta al progetto ISL04 del GAL Patavino, rivolto alla realizzazione di investimenti per il rafforzamento dei servizi di base alla popolazione delle aree rurali. Il bando ISL04, promosso nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale, punta a sostenere investimenti che favoriscano occupazione, inclusione sociale, parità di genere, sviluppo locale, valorizzazione del patrimonio culturale e antropico e promozione di pratiche sostenibili come la bioeconomia circolare e la silvicoltura. Nello specifico, mira a incentivare progetti che attivino o potenzino servizi alla persona, attività culturali e ricreative, infrastrutture sociali e ambientali nelle aree rurali.
Nel cuore di questo programma prende vita a Galzignano Terme un’iniziativa concreta e ambiziosa: il primo Laboratorio di Comunità dei Colli Euganei. Il luogo prescelto per far nascere questo nuovo polo sociale è l’ex scuola di via Fabio Filzi, oggi sede dell’Auser “A. Saggini Galzignano” APS, uno stabile che versa in uno stato di evidente vetustà ma che si trova in un contesto urbano già fortemente riqualificato: la vicinanza alla Residenza al Parco, alla biblioteca comunale, alle scuole dell’infanzia e al MuCE – Museo dei Colli Euganei ne fanno un punto strategico per dare forma a una nuova centralità comunitaria. Non è un caso che proprio il MuCE, negli ultimi anni, abbia dato un importante contributo alla costruzione di legami tra generazioni, attraverso progetti culturali capaci di raccontare la storia del territorio e trasmetterla ai più giovani.
Grazie al finanziamento del GAL Patavino (200 mila euro) e a un cofinanziamento comunale di 50 mila euro, potrà partire la trasformazione dell’ex scuola in un centro polifunzionale composto da tre ampie aule, due depositi e un grande atrio. Questi spazi saranno destinati ad accogliere iniziative innovative che uniscono la tradizione agricola locale alle sfide del futuro: in particolare, il progetto prevede attività di sperimentazione legate all’agricoltura verticale e al design biofilico. Agricoltura verticale significa coltivare in altezza, sfruttando spazi ridotti ma organizzati in modo efficiente, con risparmio di suolo, ottimizzazione dell’uso dell’acqua e maggiore sostenibilità. È una risposta concreta al cambiamento climatico, pensata per integrare la produzione agricola con la vita urbana, con l’obiettivo di creare prodotti di qualità in ambienti controllati e resilienti. A questa si affianca il principio della biofilia, un nuovo modo di progettare gli spazi abitativi e pubblici mettendo al centro il legame tra essere umano e natura: pareti verdi con piante vive, materiali naturali, vetri selettivi che filtrano la luce in modo ideale per la vita vegetale e il benessere umano, ventilazione naturale, forme architettoniche ispirate alla morfologia della natura. Il tutto inserito nel contesto dei Colli Euganei, un’area tutelata e a forte vocazione agricola, dove predominano colture di pregio come vite e olivo.
Il laboratorio non sarà solo un luogo fisico, ma uno spazio vivo di comunità, a disposizione delle associazioni dei quattro comuni, delle scuole, delle aziende agricole, delle università, del Parco Colli Euganei e di Auser. Un luogo dove si potranno attivare progetti formativi, workshop, percorsi transgenerazionali, esperienze pratiche che partono dalla cultura contadina e guardano al futuro. Tra i partner coinvolti ci sono le aziende agricole Bano – Serre Florovivaistiche e Le Valli – Serre Florovivaistiche, che porteranno competenze e know-how in campo agrario e florovivaistico. I laboratori potranno accogliere anche i più piccoli, con esperienze come gli orti didattici o gli orti d’infanzia, strumenti educativi potenti per trasmettere il valore della terra e del prendersi cura.
Il sindaco di Galzignano Terme, Riccardo Masin, sottolinea il valore sociale e relazionale del progetto: “È un nuovo modo di intendere gli spazi pubblici, perché presuppone un dialogo tra i comuni nel disegnare il futuro di questi territori. A questo progetto, infatti, sottende un tavolo intercomunale in cui gli amministratori si scambiano idee e proposte. È interessante anche dal punto di vista delle relazioni che questi progetti sono in grado di costruire, creando veri e propri poli sociali in cui le varie parti della società vengono coinvolte essendone sia destinatarie che gestori. È un modo di far crescere la comunità tutta assieme, senza che nessuno rimanga indietro”.
Anche il primo cittadino di Cinto Euganeo, Ivano Giacomin, rimarca la valenza identitaria del progetto: “Mette insieme le comuni ‘nature’ dei nostri comuni, ossia la vocazione fortemente agricola fatta di tradizioni, di specie di colture fortemente autoctone, in un contesto di Parco tutelato. È un progetto che mira a tenere attive anche le persone anziane, a non far perdere loro quella centralità che nella società moderna non potrà mancare. Sperimentare è fondamentale in questi territori”.
Il sindaco di Arquà Petrarca, Andrea Schivo, ne evidenzia la dimensione cooperativa e transgenerazionale: “Il Consiglio Comunale ha votato all’unanimità l’adesione a questo progetto, intravedendone l’importante valore in termini di cooperazione fra comuni in un’area particolare come quella dei Colli Euganei e la forte vocazione all’intergenerazionale. Creare spazi condivisi in cui anziani, giovani, agricoltori, studenti possano collaborare e scambiarsi saperi è la risposta più autentica alla solitudine e alla frammentazione sociale”.
Non meno incisivo l’intervento della sindaca di Battaglia Terme, Stefania Malparte, che commenta: “Per i nostri territori questo progetto rappresenta un’occasione preziosa per riconnettere le persone non solo alla natura, ma anche tra di loro. Viviamo in una fase storica in cui la marginalità territoriale rischia di trasformarsi in marginalità sociale: offrire spazi che facilitino l’incontro, la cura, la condivisione, è un gesto politico e culturale di grande rilevanza. E farlo con una visione comune tra più amministrazioni è un atto di responsabilità verso il futuro”.
Infine, l’architetta e ideatrice del progetto, Stefania Verza, pone l’accento sul valore innovativo del design biofilico: “Abbiamo voluto introdurre una visione nuova del vivere gli spazi pubblici, in cui l’architettura si pone al servizio della qualità della vita e del benessere psicofisico delle persone. I Colli Euganei, con la loro fortissima identità naturale e culturale, sono il luogo perfetto per sperimentare un modello di edilizia sensibile, che mette la persona al centro, riconnettendola con l’ambiente”.
Con il primo Laboratorio di Comunità dei Colli Euganei, i Comuni di Galzignano, Arquà Petrarca, Cinto Euganeo e Battaglia Terme danno vita non solo a un’opera pubblica, ma a un processo sociale innovativo, in cui la sfida demografica diventa occasione per riscoprire la forza dei legami, la centralità della natura e il valore dell’agire insieme. Una piccola grande rivoluzione che parte dalla terra per seminare futuro.