VENEZIA : BORSE DI STUDIO LAUREE STEM DELLA CISL , ECCO LE NOVE VINCITRICI. RESTA IL GAP UOMINI-DONNE PER CHI COMPLETA GLI STUDI IN QUESTE DISCIPLINE

Greta Palombella del Lido di Venezia, Gaia Elisa Peloso di Camponogara, Giorgia Trevisanato e Marta Peroso di Venezia, Giulia Agnoletto di Tessera, Elena Vedova di Mestre, Rita Pastres di Musile di Piave, Beatrice Serena di Campalto e Silvia De Marchi di Campolongo Maggiore. Sono i nomi delle nove vincitrici della seconda edizione del bando triennale delle borse di studio “Tina Anselmi” rivolto alle laureate (triennale o magistrale) della provincia di Venezia in discipline Stem (scientifico-tecnologiche e digitali) indetto da Cisl Venezia. Un’edizione da record, perché dopo le 36 partecipazioni registrate per l’edizione 2023-2024, stavolta sono state 44 le ragazze a presentare la propria candidatura. Per la prima volta in questi due anni ha partecipato una ragazza di origine straniera, precisamente dall’Iran. A ciascuna delle nove studentesse vincitrici va una borsa da 1.500 euro: quattro messe a disposizione dalla Cisl Venezia, le altre cinque finanziate da aziende del territorio: si tratta della la Gasparini Spa di Mirano (produttrice di linee di profilatura della lamiera altamente automatizzate), Umana Spa di Venezia (agenzia per il lavoro) e Acqua Minerale San Benedetto Spa di Scorzè (attiva nel settore delle bevande analcoliche) già presenti nella prima edizione, a cui si sono aggiunte il Depuracque Servizi-Gruppo Veritas di Venezia (servizi pubblici d’igiene ambientale, idrico integrato, energia e urbani collettivi) e la Pometon Spa di Maerne di Martellago (produce e vende in tutto il mondo polveri ferrose e non, graniglie d’acciaio inox e speciali). «Una mattinata importante per la Cisl Venezia – dice il Segretario generale della Cisl Venezia Michele Zanocco – e ringraziamo le aziende aderenti al progetto. Che non è solo un premio ma fa riflettere sulle materie Stem: queste permettono di entrare nel mondo del lavoro da protagonisti. Ora il nostro obiettivo non è solo dare valore alle lauree in queste discipline ma anche alle scuole superiori».
La consegna dei premi è sabato 15 marzo a Cinema Italia di Dolo, alla presenza del Segretario generale di Cisl Venezia, Michele Zanocco. della componente di segreteria, Monica De Stefani, dell’assessora alle Pari opportunità del Comune di Dolo, Chiara Iuliano, la consigliera di Parità della Città metropolitana di Venezia, Silvia Cavallarin, la professoressa del Dipartimento di Fisica di Padova, Monica Lazzarin, la prima donna laureata in Italia in Scienze ambientali, Gabriella Chiellinoe i rappresentanti delle aziende.
Lo scopo del progetto della Cisl Venezia è aiutare le studentesse a realizzare i propri progetti di carriera nel campo dell’innovazione e della tecnologia. Continua, infatti, a preoccupare il gap di genere nelle materie Stem: meno del 40 per cento dei laureati in queste discipline è donna, creando una disparità evidente prima nell’istruzione e poi nell’occupazione. La Cisl Venezia vuole fare la sua parte, valorizzando le donne e le loro capacità in un’ottica di crescita e riconoscimento del merito. L’obiettivo è aiutare le studentesse a realizzare i propri progetti di carriera nel campo dell’innovazione e della tecnologia. «Di fronte a un mercato del lavoro che ha degli scenari inaspettati solo fino a poco anni fa – spiega Monica De Stefani della Segreteria della Cisl Venezia –, ora sono cambiate le esigenze delle persone, che sempre più spesso mettono al primo posto il benessere della persona e il lavoro è una fetta della vita, scegliere una formazione in materie Stem garantisce senza problemi una carriera lavorativa sicura e adeguatamente retribuita, dando spesso anche risposte a problemi, o questioni, d’interesse sociale. Infatti, la conciliazione lavoro-vita privata assume un peso diverso e la gestione della famiglia coinvolge, o tenta di coinvolgere, sempre di più tutti i soggetti del nucleo familiare. La donna non può più essere l’anello debole della società e della stessa famiglia (pensiamo a carriere lavorative part time che portano a pensioni “sociali” o “le vecchie” dimissioni in bianco da recuperare nel caso di gravidanze) ma è sempre più necessario che la donna faccia scelte che la tutelino».Un campo dove c’è ancora molto da fare, visto che la situazione in Italia resta preoccupante; come parità di genere, il Global Gender Gap Report 2023 (ossia la differenza tra i tassi di occupazione degli uomini e delle in relazione al lavoro formale e regolarmente retribuito) del World Economic Forum ci dice che l’Italia scende dal 63esimo (2022) al 79esimo (2023) posto in quanto a parità di genere su un indice a livello mondiale di 156 Paesi ma nel 2024 il nostro Paese è sceso all’87esimo posto.
Secondo i dati regionali, invece, dal 2004 al 2023 le donne occupate nella nostra regione sono salite del 20 per cento, passando da una quota del 39,8 per cento al 43,8 per cento. Tra il 2023 e il 2024 (con 390.800 avviamenti), si è registrato in calo di nuove assunzioni “in rosa” (meno 3 per cento), complice anche un contesto di riduzione complessiva del mercato del lavoro ma sopra i livelli pre-Covid (370 mila reclutamenti). Tuttavia, sempre secondo i dati della Regione, nel 2024 le assunzioni femminili nel settore industriale (53.800 avviamenti) sono state del meno 10 per cento rispetto al 2023 (quando erano 59.600). Nel settore dei servizi, la domanda complessiva di lavoro è stabile (582.200, ovvero meno 1 per cento), mentre nonostante in questo macro-settore i livelli di assunzione siano in termini assoluti più favorevoli alle donne (318.700 avviamenti), c’è una dinamica differenziata per genere che vede i reclutamenti di donne in calo sul 2023 (meno 2 per cento), mentre quelli legati ai lavoratori maschi (263.500) registrano una lieve crescita (più 1 per cento).