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BRUXELLES – Industrial Action Plan for the European Automotive Sector. Cisint (Lega) Zero cosmico sul settore commerciale e dell’autotrasporto

Il nuovo piano industriale sull’Automotive pubblicato dalla Commissione europea si rivela un’ennesima occasione mancata.  Ancora una volta, nessun cambiamento sostanziale: solo qualche proroga per le multe nel settore delle autovetture, che rinvia di pochi mesi il problema senza risolverlo, e soprattutto un grave vuoto sull’esigenze del settore degli autotrasporti e dei mezzi commerciali, completamente ignorato e che senza proroghe si ritroverà a dover pagare già quest’anno le multe per gli sforamenti di emissioni di CO2. La Commissione continua a sbagliare rotta. Puntare esclusivamente sull’elettrico si è già dimostrato inefficace: il mercato fatica ad assorbirlo e massacra l’industria europea, spostando asset strategici fuori dal continente, favorendo sempre più Paesi illiberali come la Cina. È essenziale applicare realmente il principio della neutralità tecnologica, inizialmente indicato come pilastro del Green Deal ma poi accantonato per seguire ideologicamente la linea dell’elettrico, come dimostrato da tutte le politiche della Von der Leyen.

 Un cambio di paradigma è indispensabile per tutelare decine di migliaia di posti di lavoro – come anche evidenziato dal Presidente di Federauto Artusi, che ci ricorda come non serva a nulla posticipare le multe, ma urge un cambio strategico che ponga al centro la decarbonizzazione e non l’elettrificazione -. Cambio allo stesso tempo necessario per rilanciare la ricerca e la competitività dell’industria europea, che in settori chiave come i biocarburanti e i carburanti sintetici è all’avanguardia. L’Europa non può permettersi di restare indietro a causa di scelte ideologiche scollegate dalla realtà.

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