
“Per il Veneto scelgo Marco Rizzo, espressione di una politica concreta, accanto ai cittadini”. A dirlo è stato Attilio Schneck. Già Sindaco della Lega di Thiene dal 1997 al 2007 e Presidente della Provincia di Vicenza dal 2007 al 2014, ha annunciato la sua preferenza di voto per il leader di Democrazia Sovrana Popolare, candidato alla presidenza del Veneto, durante il comizio di chiusura a Vicenza, in Piazza Castello oggi . “Essere scelti da un uomo della sua esperienza è il segno di quanto la nostra proposta politica si stia radicando nel territorio veneto- ha affermato Rizzo. Vogliamo aprire una nuova pagina politica per questa splendida terra. Vogliamo restituire ai cittadini le chiavi di casa che gli sono state sottratte da una destra e una sinistra succubi di politiche europee che rubano ai territori centinaia di miliardi dati alla guerra, mentre in veneto crescono le liste d’attesa e mancano medici ed infermieri”. ” Abbiamo un programma di rigenerazione del Veneto. Vogliamo che i veneti siano finalmente padroni a casa loro. Siamo per il riconoscimento istituzionale del referendum sull’autonomia del 2017, l’abolizione della quota regionale di tassazione per le spese militari e la bandiera veneta da affiancare a quella italiana in sostituzione di un vessillo inutile, quello europeo, oggi simbolo di morte e di riarmo, che non significa niente e non rappresenta nessuno se non gli affaristi di destra e di sinistra. Inoltre abbasseremo le tasse ai piccoli e medi imprenditori, semplificheremo la burocrazia che assilla i cittadini, e definiremo un nuovo piano per la sanità e contro le fragilità sociali. Via le tasse dagli stipendi di medici e di infermieri, Inoltre vogliamo aumentare gli aiuti alle famiglie che hanno persone non autosufficienti o con disabilità. Nessuno deve rimanere indietro. La nostra proposta di protezione e di dignità vuole l’incremento delle pensioni per gli invalidi civili. Il nostro obiettivo – ha evidenziato Rizzo – è aumentarle (74/99% di invalidità) a 800 euro e a 1200 euro (100% di invalidità), con una integrazione regionale valida almeno per due anni e con la richiesta di “esportare” questo criterio in tutta la nazione.”



